Negli ultimi anni il caffè decaffeinato viene consumato con più assiduità, specialmente da coloro che amano il gusto del caffè ma che magari vogliono evitare l'azione della caffeina sul loro organismo.
Il caffè decaffeinato viene consumato abitualmente dal 12% dei bevitori di caffè ma si stima che almeno il 30% dei normali bevitori di caffè, lo bevano sporadicamente.
Ci si chiede però se il caffè decaffeinato, che viene sottoposto a dei trattamenti che tolgano dal chicco la caffeina, possa far male alla nostra salute dopo aver subito il trattamento. Fa male, quindi, o è puramente una leggenda?
Sfatiamo questo mito e vediamo quindi come si estrae la caffeina dal chicco di caffè.
Decaffeinizzazione: come avviene
Per produrre il decaffeinato, come accennato, ci sono diverse metodologie. Scopriamo nel dettaglio in metodi più utilizzati.
Caffè decaffeinato con l'estrazione ad acqua
I chicchi di caffè verdi vengono immersi nell'acqua calda, in questo modo si elimina la caffeina, ma anche molte delle sostanze organolettiche del caffè. L'acqua poi viene filtrata con filtri ai carboni attivi che fanno passare altre sostanze trattenendo la caffeina.
CO2 per avere il caffè decaffeinato
Questo è il metodo più complesso ma è comunque naturale e utilizza il cambiamento di stato da liquido a gassoso dell'anidride carbonica. Infatti a 72,8 atmosfere il liquido e il gas hanno la stessa densità e così il biossido di carbonio che ne risulta, diventa un ottimo agente per la caffeina ma anche con questo metodo, altri composti organici contenuti nel caffè rischiano di andare via con la caffeina.
Caffè decaffeinato con l'estrazione tramite acetato di etile (utilizzato da Caffè Borbone), detto anche Sugarcane Process
Questo è un processo molto delicato, che utilizza un composto naturale di canna da zucchero e acqua per rimuovere la caffeina dai chicchi di caffè verde. Per farlo, i chicchi di caffè verde vengono prima trattati con vapore per rimuovere le pellicine argentate. Il contenuto di acqua dei chicchi viene aumentato per aprire la struttura cellulare.
Quindi il composto acqua-acetato di etile viene utilizzato per estrarre selettivamente la caffeina dai chicchi in diverse fasi, dove la caffeina si diffonde dai chicchi nel composto che lo circonda. Successivamente, il vapore viene utilizzato per rimuovere l'acetato di etile rimanente dai chicchi, che vengono infine essiccati fino al loro contenuto di umidità iniziale.
L'acetato di etile è una sostanza naturale naturalmente presente nella canna da zucchero (da qui il nome Sugarcane Process) ma anche in frutti come melone, fragola e banana. Questo metodo è apprezzato per la sua rimozione precisa ed efficiente della caffeina dai chicchi di caffè verde, preservandone il sapore originale, grazie alle delicate e naturali qualità.