Segreti di caffè

La storia del cafè chantant napoletano

Presi in prestito dalla vita parigina, i caffè chantant napoletani sono diventati presto uno dei simboli della città, una tradizione centenaria dal grande fascino. I café chantant nascono a Parigi all'inizio dell'ottocento, durante quel periodo straordinario chiamato Belle Epoque in cui l’arte e la cultura erano parte integrante della vita mondana borghese. In questi locali si potevano consumare bibite e generi alimentari nel corso dello spettacolo e tutti gli avventori avevano la possibilità di esprimere la propria arte nel rispetto degli altri, ed il successo che ottennero si sparse ben presto in tutto il resto d’Europa.

Napoli diverrà la città in cui i cafè chantant otterranno più successo, diventando parte fondamentale della cultura partenopea. L’esperienza unica che questi caffè offrivano era in grado di attirare visitatori da tutto il continente, e in poco tempo i cafè chantant spuntarono in molti punti della città. Le canzoni che si ascoltavano sono entrate nel mito e nella leggenda, pezzi come “A camesella” sono tutt’ora cantati e celebrati in tutto il mondo.

La principale attrattiva dei caffè erano le sciantose, derivanti dalle chanteuse francesi, ed erano giovani ragazze dalle origini poverissime che si cimentavano nel mondo dello spettacolo, cantando e recitando pezzi teatrali, sfidando così le restrizioni e i tabù del tempo. Anche loro erano un simbolo della libertà di espressione che Napoli ha storicamente permesso a tutti.

La cornice di questi spettacoli divenne la Galleria Umberto, vero simbolo della “Belle Epoque” napoletana. Qui molti cafè chantant aprirono e prosperarono, e si potevano ammirare saloni arredati sfarzosamente, eleganti camerieri in livrea servire ai tavoli, ed intanto sciantose ed artisti che si esibivano fra di loro. Questo microcosmo di suoni e immagini ha avuto enorme impatto sulla cultura della città tanto che lo stile teatrale napoletano ne è stato cambiato per sempre.

Camminare all' interno della Galleria Umberto ancora oggi permette di respirare e di vivere l’aria di quegli anni suggestivi, mai dimenticati, e scolpiti nell'anima di Napoli.