Il nostro “caffè circolare”

In Caffè Borbone anche i rifiuti generati dal processo produttivo possono diventare una risorsa per altri cicli di consumo o produzione.

Nel reparto di torrefazione dello stabilimento di Caivano, vengono tostate circa 35.000 tonnellate di caffè crudo all’anno. Dalle torrefattrici si recuperano due sottoprodotti: le “silverskin”, ovvero le pellicole che avvolgono il chicco di caffè e le polveri di sottovaglio. Questi materiali non diventano uno scarto, ma vengono utilizzati per il compostaggio o destinati ad altre forme di valorizzazione, come l’utilizzo nella produzione di concimi. Anche i sacchi di juta che contengono il caffè vengono recuperati: negli anni passati venivano inviati ad una cooperativa sociale che li trasformava in shopper, dandogli nuova vita, mentre oggi vengono ceduti ad aziende agricole che li utilizzano per la pacciamatura dei terreni. La juta viene infatti utilizzata per ricoprire il terreno e proteggerlo dalle erbe infestanti, dall’erosione e dall’azione della pioggia battente, mantenendo la corretta umidità ed evitando la formazione della cosiddetta crosta superficiale, mitigando la temperatura del suolo.

Il nostro “caffè circolare”

Risorse responsabili

In Caffè Borbone vogliamo ridurre al minimo gli sprechi, utilizzando le materie prime in modo responsabile.

Questi sono i numeri del nostro impegno concreto in favore dell’ambiente:

  • 83% materie prime rinnovabili
  • 66% prodotti riciclabili
  • 43% riciclato nel packaging

Ogni anno vengono inoltre recuperati e destinati a nuovi usi i seguenti materiali:

  • Oltre 500 tonnellate di silverskin
  • Circa 60/70 tonnellate di scarti di alluminio
  • 400 tonnellate di sacchi di juta
  • Circa 400 tonnellate di carta e cartone
  • Circa 200 tonnellate di imballaggi plastici
Risorse responsabili