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Giornata del caffè napoletano: il rito del caffè raccontato con le vignette

Raccontare Napoli e i suoi simboli: Caffè Borbone punta sull’ironia del vignettista Danilo Pergamo, in arte DaniloPè, per celebrare la giornata della cultura del caffè napoletano. È stata fissata per il 10 dicembre, la giornata cittadina della cultura del caffè napoletano, approvata recentemente dal Consiglio comunale di Napoli. Un’occasione per tutelare l'identità culturale della città, valorizzandone simboli e tradizioni. E cosa c’è di più evocativo, a Napoli, di una tazzina di caffè?

Caffè Borbone per l’occasione sceglie l’ironia, quella del noto vignettista partenopeo Danilo Pergamo, in arte Danilopè. Immagini che raccontano Napoli attraverso personaggi ed elementi che fanno pensare al caffè. Il tutto, con la potenza della sua ironia, sempre colta e disarmante, in grado di trasformare una vignetta in uno spaccato di vita napoletana. Che così commenta l’iniziativa: “La vignetta è riuscire, con un’unica scena, a rappresentare tutti gli elementi essenziali della storia. Insieme a Caffè Borbone abbiamo utilizzato uno dei simboli più rappresentativi della città: la tazzina di caffè, che poi è anche elemento caratterizzante del brand, per rappresentare Napoli ed i suoi artisti più amati, ricordando i momenti che questi hanno dedicato al caffè attraverso le proprie opere&rdquo

E così le vignette di DaniloPè attraversano scene di film, stralci di musica che raccontano, in questo caso, il rito del buon caffè dove i volti delle più importanti icone napoletano ricordano proprio una tazza di caffè. 
Non manca Eduardo De Filippo mentre pronuncia la famosa frase “Io, per esempio, a tutto rinuncerei, tranne che a questa tazzina di caffè”. Scena cult del celebre “monologo sul caffè”, nella commedia “Questi fantasmi”, con l’iconica scena in cui disquisisce sul caffè alla napoletana con tanto di “cuccumella”, l’antica macchinetta per fare il caffè. In pochi minuti, De Filippo condensa un’epoca e le sue abitudini. La sigaretta che fa da intermezzo, la trovata del “cuppetiello”, una sorta di beccuccio improvvisato per non disperdere l’aroma del caffè. 




Così come Massimo Troisi, nel film “Scusate il ritardo”, incornicia la convivialità sprigionata dal caffè. Tragicomica la scena in cui fa notare alla fidanzata che “il professore” che vive da solo, si ostina ad avere una macchinetta per una persona. Ecco, secondo Troisi, quello ero proprio il massimo della solitudine. “Sei solo e ti prendi pure la macchinetta per il caffè per una persona, vuol dire proprio che vuoi rimanere solo”. Geniale e malinconico come solo lui sapeva essere.




Bere un caffè, a Napoli, significa tendere alla socialità, Un piacere da condividere, un modo per attendere la visita di un amico, l’antidoto alla solitudine dell’essere umano. Il caffè ha ispirato anche il grande Totò, nel film “I tartassati” di Steno, del 1959: capolavoro italo-francese, considerato un po’ il seguito del film “Guardie e ladri”. Ma mentre, in quest’ultimo, i furti erano "giustificati" dalla povertà di Totò, ne “I tartassati”, Totò è ricco e ruba per pura avidità. Indimenticabile la sua celebre battuta “prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance”. 




L’ironia per lanciare precisi messaggi sociali. Non poteva mancare la vignetta di DaniloPè dedicata a Pino Daniele. Il cantante è stato ritratto con la sua mitica “tazzulella ‘e cafè”, simbolo del motivetto che tutti canticchiamo allegramente, ma che è una vera e propria denuncia sociale. Una protesta contro il vizio dei potenti di prendersi tutto e lasciare le briciole ai poveri. Concedendogli giusto una tazzina di caffè. 




Con tristezza o con allegria, a Napoli il caffè non manca mai. In ricchezza e in povertà, è un piacere piccolo che non dev’essere negato a nessuno. Il napoletano è famoso nel mondo per la sua allegria, per l’arte della leggerezza nell’affrontare i problemi. Una leggerezza ed un’umanità che lo spinge ad andare al bar e a pagare due caffè. Uno per sé, ed un altro per chi, più sfortunato, passerà da quelle parti in cerca di conforto.